Intermezzo #1 Non di sole interviste...
Arrivati a questo nuovo numero della newsletter, ci siamo dette che forse c’era qualche altro sapore da aggiungere alla ricetta.
Fare queste interviste è un’esperienza che ci sta offrendo tanto e siamo davvero grate a tutte le persone che hanno scelto di condividere la propria storia con noi e con il nostro pubblico.
Nelle prossime settimane arrivano le interviste a Leonardo De Cosmo, Nicola De Bellis, Luigi Pio D’Errico, Manuela Gialanella e Debora Serra.
Ma intanto, qualche piccola riflessione…
Insight
La prima considerazione che emerge da questa esperienza è che c’è tanta voglia di raccontarsi: abbiamo raccolto molte candidature spontanee e tutte le persone intervistate sono state incredibilmente generose: le interviste durano in media due ore e abbiamo sbobinato (no, non è vero: lo ha fatto l’IA) interviste di quasi 40 pagine.
Ci siamo interrogate sulle motivazioni che spingono le persone a mettersi così a nudo e ipotizziamo diverse possibili spiegazioni. Da un lato, c’è una forte spinta alla condivisione del sapere: un valore che sembra accomunare molti comunicatori e comunicatrici della scienza.
Dall’altro lato c’è che noi esseri umani siamo le storie che raccontiamo. Quell’esigenza così profondamente umana di dare senso alle proprie esperienze attraverso la narrazione e il racconto autobiografico. Perché raccontare la propria storia (lo sappiamo tutti) aiuta a capire meglio se stessi, a rielaborare traumi o cambiamenti, a creare legami, empatia e appartenenza, a lasciare traccia di sé e a costruire un senso di comunità e coerenza nel tempo.
E poi, forse, abbiamo toccato un nervo scoperto, un bisogno (o almeno un desiderio) condiviso: comprendere chi siamo, come individui e come gruppo sociale, in un contesto professionale ancora fluido e spesso incerto.
Lo conferma anche il fatto che la nostra idea per questa newsletter non è nemmeno così originale: almeno un paio di intervistati hanno lavorato nelle loro tesi di master su questo tema (Claudia Bianchi e Nicola De Bellis, intervista in pubblicazione tra pochi giorni), a cui aggiungiamo il progetto PICS, segnalato sempre da Nicola.
L’impressione generale è che negli anni l’identità della professione stia prendendo forma. Le nuove generazioni sembrano muoversi in uno scenario già più definito rispetto al passato e proprio per questo un aspetto che stiamo cercando di correggere e ampliare è la diversificazione anagrafica del campione di intervistati. Finora, la maggior parte delle voci raccolte si colloca “nel mezzo del cammin”, ma stiamo attivamente cercando di coinvolgere anche chi ha appena iniziato e chi, all’opposto, ha già alle spalle venticinque-trent’anni (o più) di attività nella comunicazione della scienza. Nelle prossime settimane ospiteremo alcune voci giovani, ma siamo sempre alla ricerca di nuove storie: se quelle che leggete vi sembrano lontane dalla vostra esperienza, scriveteci!
Appuntamenti
📝 Terremo un laboratorio al Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza.
Il convegno si svolgerà dal 2 al 5 dicembre 2025 alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, un polo che, come ci avete raccontato in molte interviste, è stato centrale per la formazione e lo sviluppo della nostra comunità professionale.
Per noi sarà la prima volta alla SISSA. Porteremo un laboratorio (titolo provvisorio: “Resto umile”, suggerito da Monica Murano) in cui cercheremo di ragionare insieme sull’identità personale e professionale e su come questa possa creare dinamiche in-group e out-group polarizzanti. Vi aggiorneremo presto con tutti i dettagli!
🌿 Intanto, segnate in agenda anche Folle di Scienza, a Strambino dal 17 al 19 ottobre 2025: evento firmato Frame – Divagazioni scientifiche, citato più volte nelle nostre interviste come tappa importante di confronto e crescita.
Ci vediamo lì?
🖼️ Vi segnaliamo anche Escher tra arte e scienza: la mostra a Milano
Scritture (nostre)
✍️ Francesca ha pubblicato un articolo su L’Indiscreto, dedicato alla fiducia negli scienziati.
Volevo raccontare i dettagli di una survey, ma come al solito io nei dettagli ci sguazzo troppo e, mi dicono, si perde il filo del discorso. Se vi piace perdervi, senza arrivare necessariamente a una conclusione, buona lettura [Francesca]
Letture
Qualche contenuto che abbiamo trovato utile o interessante:
Libri per l’estate
Misguided: Where Misinformation Starts, How It Spreads, and What to Do About It di Mathew Facciani. Come le nostre identità e le relazioni sociali influenzano il modo in cui processiamo le informazioni e quello in cui crediamo. Un libro sulla disinformazione che ci interroga anche come comunicatori della scienza, vulnerabili come tutti alla dinamica noi vs loro.
[suggerito da Francesca]
L’impero della normalità. Neurodiversità e capitalismo di Robert Chapman. Un libro che invita a rivedere in profondità il concetto di "normalità" nella società contemporanea. L’autore mostra come il capitalismo abbia contribuito a costruire un’idea di mente e corpo funzionali al solo scopo produttivo. Il testo attraversa la storia dei movimenti per la neurodiversità, rivelando quanto le differenze cognitive siano spesso marginalizzate. Consigliato a chi vuole interrogarsi sul rapporto tra disabilità, potere e giustizia sociale.
[suggerito da Rossella]
Nelle puntate precedenti
Se vi siete persi le interviste pubblicate finora, le trovate qui:
#3 Erica Villa
#6 Enrico Costa
#9 Gaia Donati
#10 Sara Urbani
#11 Marco Merola
Ci rileggiamo nel numero #14!
Chiara, Francesca e Rossella